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giovedì 21 ottobre 2010

Quando le tartarughe vengono usate a sproposito!

A proposito del diritto imprescrittibile del lettore n. 3 ("Diritto di non finire un libro"), ecco un esempio lampante di libro lasciato a metà: Il guscio della tartaruga. Vite più che vere di persone illustri, di Silvia Ronchey.
E' un libro che non racconta una storia, ma tente storie di personaggi più o meno famosi. Diciamo subito che il libro l'ho comprato perché attratta dalla copertina (mi piacciono le tartarughe), e anche il titolo piuttosto enigmatico aveva il suo perché. Il problema è che leggendo le biografie dei diversi personaggi (posti in ordine alfabetico) non sono riuscita a capire il "mistero" accennato nella quarta di copertina. Per di più, ho anche scaricato il file pdf dal sito della casa editrice Nottetempo, dove avrei dovuto trovare la soluzione all'enigma, ma... niente! O è un mistero davvero misterioso, o sono io che non ho colto l'essenza del libro. Non ha aiutato, infine, il modo di narrare dell'autrice, fatto di tante frasi/citazioni messe insieme, senza un filo logico tra loro, alcune vere o per lo meno verosimili, tutte (o quasi) che iniziano con le parole "Secondo X" (dove per "X" si intende, di volta in volta, il personaggio trattato).
Un libro che avrei fatto a meno di leggere e che ho dovuto interrompere neanche a metà, prima di iniziare ad odiarlo.
Una precisazione a beneficio dell'ignoranza di chi ha scritto la quarta di copertina: non è affatto vero che il guscio di una tartaruga non aderisce al corpo dell'animale! Anzi, molti organi vitali sono attaccati direttamente al carapace (la parte superiore) e al piastrone (la parte inferiore).

Autore: Ronchey, Silvia
Titolo: Il guscio della tartaruga
Edizione: 2
Pubblicazione: Roma, Nottetempo, 2009
Collezione: Narrativa

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