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mercoledì 29 settembre 2010

Tutti al Romics!

Da domani al 3 ottobre si svolgerà, presso la Nuova Fiera di Roma, il Romics, la fiera del fumetto (e non solo!).
Il cast di Ranma 1/2 al completo
Premesso che ho passato tutta la mia infanzia a leggere fumetti (per lo più Topolino, ma anche quelli pubblicati sul Corriere dei Piccoli e Il Giornalino), crescendo mi sono affezionata a molti Manga, uno su tutti Ranma 1/2. E poi ho sempre apprezzato tutti i cartoon made in Japan che la tv anni'80 ci propinava in tutte le salse.
Ebbene, da domani per tutti gli appassionati del genere ci sarà un'occasione in più per divertirsi, confrontarsi, scambiare fumetti e molto altro!
Evento clou della manifestazione è la sfilata cosplay. Avrei voluto tanto travestirmi anch'io, ma il poco tempo a disposizione e le ristrette finanze non mi hanno permesso di organizzarmi al meglio... Chissà se per LuccaComics ce la faccio... ;) Ovviamente tra i personaggi che avrei voluto interpretare c'era proprio Ranma, ma anche qualche personaggio di Star Wars non sarebbe stato male! Mi manca la spada laser... :(

Cosa mi aspetto dal Romics? Innanzitutto tanto divertimento. Poi spero di trovare qualche manga per iniziare una nuova collezione (sono indecisa tra Lamù e Maison Ikkoku). Vorrei, infine, trovare la miniatura adatta al mio personaggio di D&D: un'elfa druida accompagnata da un lupo... Tipo quella della foto che ho postato! Ma la vedo difficile...
Insomma, anche la wish list del Romics è fatta! :D

E voi? Qualcuno ha già partecipato o parteciperà al Romics? In qualità di semplice visitatore o come cosplayer? Aspetto i vostri commenti in merito, suggerimenti e tutto quello che vi frulla per la testa! :)

P.s.: attenti quando maneggiate la spada laser!

lunedì 27 settembre 2010

L'archivio diventa digitale

La schermata di Google Libri

Internet è davvero una grande risorsa di informazione e di sapere. Pensate che esistono on line tantissime banche dati contenenti testi che noi utenti possiamo utilizzare (gratuitamente) poiché in genere sono liberi da diritti d'autore, come ad esempio i classici della letteratura. Tali risorse mettono a disposizione del pubblico una grande mole di dati.
A tal proposito ho svolto una breve ricerca per segnalarvi i siti che mettono a disposizione testi di varia natura.
Primo fra tutti, Google Libri, il servizio con cui Google intende rendere disbonibile per la ricerca on line l'intero patrimonio letterario mondiale, semplicemente digitalizzandolo. Ma non è tutto: Google invita gli editori a mettere a disposizione i loro testi, permettendone la consultazione on line parziale a scopo promozionale. I libri fuori diritti, cioè non più protetti da copyright, potranno essere consultati interamente e senza restrizioni; per quelli ancora protetti dal diritto d'autore, invece, Google fornisce un estratto con la parola chiave cercata.
Più generico e vasto, il Project Gutenberg, con testi dei maggiori autori della letteratura mondiale, per lo più in inglese, ma anche in lingua originale. Attualmente permette di scaricare gratuitamente circa 33.000 libri per iPad, Kindle e altri supporti.
Per quanto riguarda la lingua italiana, segnalo:
  • il Progetto Manuzio promosso dal sito LiberLiber, un archivio dei classici della letteratura ampio e in continua crescita, che rende disponibile eBook per i vari supporti digitali;
  • la mediateca di Santa Teresa, biblioteca multimediale interattiva a cura del Ministero per i Beni e le attività Culturali.
Un'importante risorsa, infine, è anche Babelot, un metacatalogo multilingue di libri, documenti e testi disponibili su Internet, collegato con oltre 20 biblioteche on line. Si presenta come un motore di ricerca che individua l'opera e indirizza al sito che la contiene.

Detto questo, non mi resta che augurarvi buona ricerca e... buona lettura! :)

martedì 21 settembre 2010

I diritti imprescrittibili del lettore

Per la serie "Quando il riciclo fa bene"... vi propongo una nota che tempo fa avevo scritto per Facebook, ispirata dalla lettura illuminante di Come un romanzo di Pennac.

Allo stesso tempo, lancio anche un sondaggio: a quale di questi diritti vi appellate più di frequente? (Potete fare anche degli esempi)

1. Il diritto di non leggere.
--- "(...) tra un buon libro e un brutto telefilm, il secondo ha, più spesso di quanto vorremmo confessare, la meglio sul primo. Inoltre, non leggiamo sempre. I nostri periodi di lettura si alternano sovente a lunghi digiuni durante i quali la sola vista di un libro risveglia in noi i miasmi dell'indigestione."

2. Il diritto di saltare le pagine.
--- "Se (i ragazzini) hanno voglia di leggere 'Moby Dick' ma si scoraggiano di fronte alle digressioni di Melville su materiali e tecniche della caccia alla balena, che non rinuncino alla lettura, ma saltino, saltino quelle pagine, per inseguire Achab senza curarsi del resto, come come lui insegue la sua bianca ragione di vivere e di morire!"

3. Il diritto di non finire un libro.
--- "Ci sono mille ragioni per abbandonare un romanzo prima della fine: la sensazione del già letto, una storia che non ci prende, il nostro totale dissenso rispetto alle tesi dell'autore, uno stile che ci fa venire la pelle d'oca o viceversa un'assenza di stile non compensata da alcuna ragione per proseguire oltre. Inutile enumerare le 995 altre ragioni, fra le quali (...) annoverare la carie dentale, le angherie del capufficio o un terremoto del cuore che ci ha paralizzato la mente."

4. Il diritto di rileggere.
--- "Rileggere quel che una prima volta ci aveva respinti, rileggere senza saltare nessun passaggio, rileggere da un'altra angolazione, rileggere per verificare (...), per il piacere della ripetizione, la gioa di un nuovo incontro, la messa alla prova dell'intimità."

5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa.
--- "Per un certo periodo leggiamo, insieme, buoni e cattivi romanzi. Così come non rinunciamo dall'oggi al domani alle nostre letture infantili. Tutto si confonde. Usciamo da 'Guerra e pace' per rituffarci nella 'Biblioteca dei ragazzi'. Passiamo dalla collezione Harmony (...) a Boris Pasternàk e al suo 'Dottor Zivago' (...)."

6. Il diritto al bovarismo (malattia testualmente contagiosa).
--- "E' questo, a grandi linee, il 'bovarismo', la soddisfazione immediata ed esclusiva delle nostre sensazioni: l'immaginazione che si dilata, i nervi che vibrano, il cuore che si accende, l'adrenalina che sprizza, l'identificazione che diventa totale e il cervello che prende (momentaneamente) le lucciole del quotidiano per lanterne delluniverso romanzesco..."

7. Il diritto di leggere ovunque.
--- "Ogni mattina da due mesi d'inverno, comodamente seduto sul trono della ritirata chiusa a doppia mandata, il soldato Tizio vola ben al di sopra delle contingenze militari. Tutto Gogol'! Dalle nostalgiche 'Veglie', agli esilaranti 'Racconti di Pietroburgo', passando per il terribile 'Taras Bul'ba' e il riso nero delle 'Anime morte', senza dimenticare il teatro e la corrispondenza di Gogol' (...)."

8. Il diritto di spizzicare.
---"E' la libertà che ci concediamo di prendere un volume a caso dalla nostra biblioteca, di aprirlo dove capita e di immergerci un istante, proprio perché solo di quell'istante disponiamo."

9. Il diritto di leggere a voce alta.
--- "L'uomo che legge a viva voce si espone completamente."

10. Il diritto di tacere.
--- "(...) le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere. E nessuno è autorizzato a chiederci conto di questa intimità."

da Daniel Pennac, Come un romanzo, Universale Economica Feltrinelli, 2007

lunedì 20 settembre 2010

La minaccia pezzata



Più di mille parole, dovrebbe bastarvi quest'immagine per rendere l'idea dell'esperienza sublime che ho vissuto questa mattina. Per fortuna non ho la necessità di prendere quotidianamente la metro, ma quelle rare volte che capita, mi imbatto inevitabilemente in qualcuno (o qualcosa, a volte ho il dubbio che la provenienza possa essere umana) che emana un orribile e ributtante olezzo.
Ebbene, quando ciò accade, oltre ad arricciare il naso e a trattenere il respiro il più possibile (pochi secondi, per la verità), i miei neuroni intossicati (ma evidentemente ancora reattivi) trovano la giusta vitalità per far sì che io mi domandi: ma è mai possibile che la gente non si lavi???
Scusatemi, ma ora l'ho detta così come me la sono sentita! Perché sorge spontaneo chiederselo, no? Sin da piccola mi hanno insegnato che bisogna lavarsi bene, altrimenti dietro le orecchie o sotto le ascelle crescono i funghi, i cavolfiori e altri ortaggi simili (e pensavo che magari sarebbero stati anche utili...). Ma, al di là della metafora (molto ingenua), il messaggio era chiaro: l'igiene è fondamentale! Crescendo, mia mamma mi assillava spiegandomi che è necessario cambiare spessissimo la biancheria, "altrimenti, se vai a finire in ospedale, che figura ci fai?". Vabbè che anche in questo caso l'esempio non era dei più calzanti, perché la risposta più spontanea era sempre: "Perché mai dovrei andare a finire in ospedale? E poi la mia biancheria sarebbe l'ultimo dei problemi!". Ma è così che funziona, ospedale o meno: non è possibile andare in giro con il gorgonzola nelle sneakers.
Eppure, gli individui che "lasciano la scia" sono i più insospettabili, a partire dall'impiegato in giacca e cravatta che probabilmente non ha cambiato la camicia del giorno prima, alla signorina vestita di tutto punto e alla moda che però non conosce il deodorante. Per non parlare di quelli che puzzano d'alcool già alle 8 di mattina... Ma questo discorso meriterebbe un post a parte.
Ok, non voglio star qui a fare la paternale a nessuno, ma almeno vorrei ricordare insieme a voi (che so che non avete problemi di questo tipo, anzi) le più basilari norme igieniche e i consigli per evitare di essere colti di sorpresa.

  1. Fare la doccia tutti i giorni. Se ciò non è possibile, almeno lavarsi "a pezzi".
  2. Non fidarsi del proprio naso: ognuno si abitua alla propria puzza! Nell'incertezza... lavarsi!
  3. Usare il deodorante giornalmente dopo essersi lavati: spray, stick, crema... basta trovare quello adatto a ciascuno di noi.
  4. Cambiare spesso biancheria, maglie, camicie, insomma tutto ciò che è stato a contatto col nostro corpo sudato e ne riporta i segni.
  5. Portare con sé sempre una confezione di salviette umidificate: se ci accorgiamo di avere il vuoto intorno a noi, potrebbero tornarci utili...
  6. Per i casi difficili: regalare il libro Lavarsi che impresa!, di M. Monari e B. Chaud, editore Zoolibri.
Visto? E' molto semplice e non comporta tanta fatica! Ora vorrei sapere da voi quali orribili esperienze avete vissuto sui mezzi pubblici e, se volete, potete aggiungere qualche altro consiglio alle brevissima lista di cui sopra. E in più... come vi convincevano da piccoli per buttarvi nella vasca???

Vi aspetto sempre qui, tra mille bolle blu! :)

martedì 14 settembre 2010

Il tarlo della lettura

La home page di aNobii
Sono costantemente alla ricerca di nuovi libri da aggiungere alla mia libreria, tant'è che ne ho almeno una decina in coda di lettura. :)
Ultimamente traggo molta ispirazione dal sito aNobii, un socialnetwork esclusivamente dedicato alla lettura. Prima di tutto, spieghiamo cosa vuol dire aNobii: il nome deriva dall’Anobium punctatum, il "tarlo della carta". Nei paesi anglosassoni, infatti, con questo appellativo si indica metaforicamente chi passa molto tempo sui libri. E fin qui, mi sento soddisfatta ad essere paragonata a un tarlo!
Che si fa con aNobii? Dopo essersi registrati, il primo passo fondamentale è quello di creare una propria libreria virtuale, inserendo i codici ISBN o i titoli dei libri in questione. Per ogni libro possiamo memorizzare tante altre informazioni aggiuntive: la data di inizio/fine della lettura, dove l'abbiamo preso/acquistato ed esprimere un giudizio da 1 a 5 sul volume letto. Per di più, è possibile scrivere una recensione per far conoscere agli altri utenti iscritti il nostro parere sul testo che abbiamo affrontato. Ci è piaciuto? Era meglio non comprarlo? Possiamo essere spietati quanto vogliamo: ogni informazione può essere utile!
Una volta abbozzata la nostra bella libreria, possiamo iniziare a girovagare nel sito e curiosare tra i libri degli altri, scoprendo chi ha i nostri stessi interessi. aNobii li chiama vicini e sono le persone che hanno i nostri stessi gusti. Più o meno, perché è tutto basato sul calcolo percentuale dei libri in comune. Per esempio, Ele ed io abbiamo il 37,1% di compatibilità (STRAORDINARIO, dice aNobii), ma in verità abbiamo solo 15 libri che ci accomunano, tenendo conto che sono quasi tutti degli stessi autori.
Ma la cosa divertente è che in questo modo è possibile scoprire quali libri potrebbero incontrare i nostri gusti, aggiungendoli così alla Lista desideri. La mia cresce di giorno in giorno, ma almeno posso far sapere ai miei amici cosa regalarmi a Natale, senza sbagliare! ;)
Ultimamente, poi, ho scoperto che si possono anche effettuare scambi (o vendite) di libri tra utenti. E' sufficiente iscriversi a uno dei gruppi sull'argomento e postare un messaggio in cui si indica il libro che cerchiamo o che vogliamo scambiare.
Ogni volta che accediamo al sito, infine, ci vengono consigliati i libri che potrebbero interessarci, quelli inseriti da poco dagli altri utenti e le recensioni dei nostri vicini.

Credo sia un ottimo sito su cui vale la pena indugiare anche per diverse ore se necessario, soprattutto se il nostro compagno, in questo viaggio chiamato vita, è un buon libro!

P.s.: se mi cercate su aNobii, qui trovate la mia libreria!

giovedì 9 settembre 2010

Chi ha orecchie per intendere...

Mi domando: se ho un problema e so che dall'altra parte del muro c'è qualcuno messo lì appositamente per risolvere le questioni che gli vengono poste, ma questo qualcuno non risponde perché è impegnato a parlare di aria fritta, come mi comporto? Comincio a bussare contro il muro. Nessuna risposta. Dall'altra parte sento voci che si accavallano le une sulle altre. Busso più forte. Le voci si fanno molteplici e sempre più forti, ma nessuno si cura di andare a vedere chi è che bussa contro il muro (posto che qualcuno si sia accorto della mia presenza). Idea: provo a scavalcare il muro. Ma non ho con me i mezzi per farlo: niente corde, niente appigli, niente di niente. Allora resto a guardare per un po' il muro, mentre dall'interno provengono voci sempre più confuse e urlanti. Vedo una finestra. Un sasso per terra. Finestra. Sasso. Lancio il sasso verso la finestra: se rompo il vetro, qualcuno si accorgerà della mia presenza e magari si affaccerà per sapere cosa voglio e forse mi aiuterà! Lancio. Vetro infranto. Silenzio totale. A un tratto, una testa fa capolino. Mi squadra da capo a piedi, mentre speranzosa aspetto che mi chieda cosa desidero. La testa rientra e l'unica cosa che riesco a percepire è il frastuono proveniente dall'interno. Stanno discutendo animatamente di quello che è successo: un vandalo, un pazzo, ha frantumato in mille pezzi questo vetro, senza un motivo fondato! Non possiamo neanche più stare al sicuro rinchiusi nel nostro palazzo! La violenza sta raggiungendo livelli inauditi! L'odio pervade le strade!

Ecco: questa, secondo me, è la metafora della politica di oggi. Il popolo continua a mandare messaggi di S.O.S. in maniera civile e pacifica (anche se credo che uno Stato non dovrebbe mai ridurre i suoi cittadini allo sciopero della fame per far valere i propri diritti), ma la classe politica (sia il Governo che l'opposizione) è sorda, non dialoga con le persone che li ha votati. Ed è così che si incentivano la violenza e gli attacchi impropri, diventando un muro di gomma, contro il quale le nostre parole (vuote) rimbalzano all'infinito.
Loro si indignano per le manifestazioni di dissenzo (alcune sbagliate, certo). Ma noi quand'è che cominciamo ad indignarci davvero?

mercoledì 8 settembre 2010

Il piacere di leggere

Diverso tempo fa mi sono imbattuta in un libro di Daniel Pennac che ha modificato in un certo senso il mio modo di approcciare alla lettura: "Come un romanzo".
E' un saggio dedicato a tutti coloro che amano i libri, ma anche a quei lettori i quali in passato sono stati costretti alla lettura (dagli insegnanti o dai genitori) e che solo in età adulta hanno scoperto il vero piacere di leggere.
Pennac analizza i vari comportamenti legati all’interazione con l’oggetto "libro" e i suoi contenuti, ponendo l’accento sulle varie "deformazioni" derivanti dall’educazione scolastica e familiare.
Sin da quando si incomincia a riconoscere le lettere dell’alfabeto, infatti, la lettura spesso è imposta come un dovere e ciò comporta, nella maggior parte dei casi, un netto rifiuto del libro da parte del bambino o dell’adolescente. Pennac, invece, capovolge questo punto di vista, trasformando il triste dovere in un diritto imprescrittibile. Anzi, di diritti del lettore ne individua ben dieci, stilando in tal modo un vero e proprio decalogo. A sorpresa scopriamo, ad esempio, che si può esercitare "il diritto di non leggere", perché a dir la verità "(…) non leggiamo sempre. I nostri periodi di lettura si alternano sovente a lunghi digiuni durante i quali la sola vista di un libro risveglia in noi i miasmi dell’indigestione". E così via, passando dal diritto di saltare le pagine a quello di tacere ("le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere. E nessuno è autorizzato a chiederci conto di questa intimità"), soffermandosi sul diritto di non finire un libro o addirittura di leggere qualsiasi cosa.
Dal libro traspare la lunga esperienza dell’autore come insegnante di francese nella scuola secondaria: Pennac, dunque, dispensa riflessioni sulla pedagogia, sulle ataviche disfunzioni dell’istituto scolastico e sul ruolo della famiglia. Il tutto, però, condito da una leggerezza e da una chiarezza di linguaggio che invogliano anche il lettore più pigro a "spizzicare" qua e là, prendendo un volume a caso dalla propria biblioteca, aprendolo dove capita e immergendosi nella lettura solo per qualche minuto, proprio perché si ha poco tempo a disposizione.

Autore: Pennac, Daniel
Titolo: Come un romanzo; traduzione di Yasmina Melaouah
Titolo originale: Comme un roman
Edizione: 17
Pubblicazione: Milano, Feltrinelli, 2007
Collezione: Universale economica

martedì 7 settembre 2010

Diavolerie moderne!

E a proposito di innovazioni tecnologiche, segnalo un video preso dal sito di RepubblicaTv. In questo modo potrete analizzare i vantaggi e gli svantaggi dell'e-book rispetto al libro tradizionale!
Voglio proprio sapere cosa ne pensate... ;)

lunedì 6 settembre 2010

Il "mouse" di biblioteca

Internet ha modificato profondamente il modo di effettuare ricerche bibliografiche. Basti pensare che un tempo, per compilare una bibliografia, occorreva recarsi in biblioteca (una vera, eh! sarà una vita che non ci metto piede...) per compiere delle laboriose ricerche e questo spesso comportava spostamenti o addirittura viaggi all'estero. Roba da antiquariato, insomma. Oggi, invece, possiamo creare una bibliografia stando comodamente seduti alla nostra scrivania.
Per quanto riguarda le fonti di informazione, anche su Internet possiamo trovare bibliografie (nei vari siti dedicati a uno specifico argomento) e cataloghi (appartenenti a librerie virtuali, case editrici e biblioteche).
Tenendo presente che le biblioteche italiane sono circa 30.000, per avere la possibilità di consultarne le principali (circa la metà) senza muoversi da casa, abbiamo a disposizione l'Anagrafe delle biblioteche italiane dell'Istituto centrale per il catalogo unico. E' importante sapere che un catalogo consultabile in rete è comunemente definito Online Public Access Catalogue (OPAC) ed è costituito da un database e da un'interfaccia di accesso ai suoi dati.
Essendo presenti in Internet migliaia di siti bibliotecari, raccolti in diversi repertori, con o senza OPAC, per un elenco dettagliato possiamo fare riferimento al sito dell'Associazione italiana biblioteche, attraverso il quale si può accedere al repertorio dei cataloghi collettivi nazionali, collettivi regionali, provinciali, comunali e delle singole biblioteche. Lo strumento più importante per consultare i cataloghi delle biblioteche italiane è l'indice SBN - Servizio Bibliotecario Nazionale, il catalogo unico nazionale gestito dall'Istituto Centrale per il Catalogo Unico (ICCU). Molto utili anche il Meta-OPAC Azalai Italiano (MAI), che permette di inviare una medesima ricerca contemporaneamente a oltre 200 cataloghi singoli o collettivi, e il Catalogo italiano dei periodici (ANCP), un repertorio collettivo dei periodici presenti in oltre 2.400 biblioteche. Per ricerche più approfondite si possono consultare i repertori degli OPAC e dei siti delle biblioteche italiane raccolti dall'AIB. Un altro repertorio di siti bibliotecari italiani (non necessariamente on-line) è Biblioteche italiane, a cura del Sistema bibliotecario del Politecnico di Torino.
Un elenco dettagliato di OPAC di biblioteche di tutto il mondo, invece, si trova nella sezione apposita del sito dell'AIB.
Altri utili repertori sono:
Un discorso a parte, inoltre, meritano le librerie on-line. La più importante da citare è Amazon.com, la più grande libreria sul web. In Italia le due librerie virtuali con i cataloghi più forniti sono la libreria Internet Bookshop Italia e BOL.com. Un ottimo punto di partenza per ricercare libri, biblioteche e molto altro è il portale di cultura e spettacolo Wuz.it. Se, invece, si è alla ricerca di opere ormai fuori commercio o informazioni su di esse, si possono consultare i siti di librerie antiquarie come Maremagnum librorum.