Cerca nel blog

mercoledì 18 agosto 2010

Estate, tempo di bilanci

Finalmente è arrivato anche per me il momento di partire per una meritata vacanza. Ciò vuol dire che non avrò modo di collegarmi ad Internet per almeno 10 giorni e non potrò aggiornare il blog. Insomma: potrò finalmente disintossicarmi da Facebook, dai vari giochini on line, Skype, Megavideo e chi più ne ha più ne metta! Oh, era ora!
Anche se... si, ok... Per Travian ho trovato un sitter che mi controllerà il villaggio (speriamo non faccia casini, che c'è ElmatadoR che ormai mi ha preso di mira...). Mmm... certo non saprò che faranno i miei contatti di FB mentre sono via e c'è anche qualcuno che festeggerà il compleanno la settimana prossima (ma mica posso fargli gli auguri in anticipo? Non sta bene, dai!)... E le ultime stagioni dei Simpson? Dovrò aspettare settembre per finire di vederle... Mannaggia a me che non ho mai comprato un palmare!

Ma tutto sommato, avrò l'essenziale: il sole, il mare... e la mia dolce metà! E se non potrò condividere i miei pensieri on line, vorrà dire che per una volta li terrò tutti per me! :)

Buone vacanze a tutti!

martedì 17 agosto 2010

I panni sporchi si lavano in casa e gli scheletri restano nell'armadio

Ci risiamo. Ad ogni fine stagione, si affaccia dall'armadio quel vecchio maglione di lana che ti fa l'occhiolino per ricordarti che neanche il prossimo inverno lo indosserai. E la sciarpa ormai consumata ti implora di trascinarla verso il cesto dei panni sporchi, che la traghetterà nella centrifuga della lavatrice...
Scene strazianti, che vorremmo evitare di vedere. E infatti, appena apriamo l'armadio, lo richiudiamo istantaneamente per evitare un attacco di panico.
I nostri vestiti sono pezzi concreti della nostra anima. C'è la T-shirt tutta scolorita di quella gita di quarto liceo, che ogni volta che ci passa tra le mani ci riporta indietro di qualche anno. Oppure il maglione tenuto da parte in attesa che i rombi tornino di moda. O il jeans che conserviamo per testare la nostra taglia ideale (persa da secoli, ma prima o poi la riconquisteremo...).
In una vita cambiano molte cose: le relazioni, i lavori, le case... Ma quando si apre un armadio, ci si ritrova a fare i conti con noi stessi, rimettendo in ordine i vestiti come nelle proprie vite, senza esclusione di colpi.
E, soprattutto, ci ritroviamo ad affrontare la scarsa voglia di dedicarci ai lavori domestici! :P

lunedì 16 agosto 2010

Copyright e copyleft: istruzioni per l'uso

Surfando Internet (che fa più figo dell'ormai antico "navigare") ci imbattiamo sempre più spesso in programmi, file (musicali, video, di testo), articoli tutelati o meno dal copyright.
L'idea su cui si basa il diritto d'autore è piuttosto semplice: il frutto dell'attività intellettuale è un prodotto di cui si può rivendicare le proprietà e il cui sfruttamento si può cedere o dare in concessione a terzi. L'autore di un libro, per esempio, cede il diritto di proprietà sulla sua opera in concessione temporanea o permanente a un editore, il quale può produrne delle copie da vendere al pubblico. Gli utenti possono acquistare una di tali copie e usarla, ma non diventano proprietari del prodotto intellettuale: non hanno, dunque, il diritto di produrre, diffondere o vendere altre copie.
Ciononostante, mentre la riproduzione di un libro stampato o di un disco in vinile è un'operazione piuttosto complessa, oggi l'evoluzione tecnologica dei supporti permette a chiunque di riprodurre agevolmente opere intellettuali a costo zero e in un numero indefinito di copie, senza andare a discapito della qualità. Un esempio su tutti è il fenomeno dei cd audio masterizzati o quello più recente della distribuzione attraverso Internet di brani musicali nel formato mp3.
Ma come superare il problema della facile riproducibilità tecnica e la tutela economico-giuridica della proprietà intellettuale? Il dibattito in materia vede due posizioni tra loro contrapposte. Da un lato, ci sono ovviamente i colossi dell'editoria, degli altri media e dell'industria dello spettacolo, sostenuti dalle principali aziende tecnologiche, ma anche moltissimi autori. Dal loro punto di vista il diritto d'autore resta valido proprio per garantire i produttori e i distributori dei contenuti: senza copyright, infatti, i primi rischierebbero di non vedere riconosciuto economicamente il loro lavoro, mentre gli ultimi vedrebbero compromesso il loro ruolo di garanti della libertà di espressione.
E qui mi soffermerei un momento per sottolineare la contraddizione in termini che si crea: ma come si fa a sostenere la libertà di espressione ponendo dei limiti economici e giuridici al materiale che dovrebbe essere diffuso?
A tal proprosito entrano in campo i fautori del "no copyright" (detto anche copy-left), i quali sostengono che, considerato l'abbattimento dei costi di riproduzione e di distribuzione, nell'era digitale le tradizionali norme sul diritto d'autore non abbiano più ragione di esistere, perché residuo di una produzione capitalistica caratteristica dell'era gutenberghiana. Nell'era del web, invece, l'informazione e i contenuti dovrebbero circolare liberamente e gratuitamente, secondo una concezione di scambio reciproco. Ed è per questo che nasce Creative Commons (CC), un'organizzazione non profit che offre opzioni di diritto d'autore per autori e artisti. Il settimanale Internazionale, ad esempio, pubblica tutti gli articoli originali con una licenza Creative Commons BY-NC-SA.
Al di là dei problemi tecnici, a mio avviso, l'acquisto di un oggetto digitale protetto (che si tratti di un e-book, di un file mp3 o di un video digitale) è piuttosto complesso e implica vincoli che con i prodotti tradizionali non sussistono. Quando acquisto un libro, infatti, posso prestarlo ad un amico o leggerlo quando e dove voglio, mentre un file protetto è solitamente accessibile solo attraverso un numero ristretto di postazioni o supporti. Penso anche che l'introduzione di tante difficoltà possa scoraggiare alcune fasce di utenti, rallentando (se non addirittura impedendo) lo sviluppo di queste nuove tecnologie di distribuzione.
Una soluzione sembra arrivare dalla distribuzione di programmi open source, che consistono in software i cui autori (ovvero, i detentori dei diritti) ne permettono, anzi ne favoriscono il libero studio e l'apporto di modifiche da parte di altri programmatori indipendenti. Il tutto è realizzato mediante l'applicazione di apposite licenze d'uso. I software open source attualmente più diffusi sono Firefox, OpenOffice, VLC, Linux.

sabato 14 agosto 2010

Lavorare con lentezza

Calipso tra le primule

Da quando ho Calipso (una dolcissima Testudo horsfieldii) mi ha sempre affascinato l'estrema lentezza con cui si muove e, al contempo, la grinta che sfodera quando vuole ottenere qualcosa.
Spesso la osservo lì nel suo terrario ben arredato e dotato di ogni comfort: qualche pietra disseminata qua e là su un letto di profumatissima corteccia d'albero (che immagino dovrebbe ricordarle i boschi, dai quali peraltro non proviene!), una ciotola d'acqua per il bagnetto e un porta sale in pietra made in Ikea (che rende più chiccoso l'ambiente) in cui trova sempre frutta o verdura fresca. Un bel monolocale, insomma, dotato anche di lampada UV. Ma ciò che mi stupisce di più è la velocità con cui si precipita verso l'uscita appena vede che qualcuno le sta portando da mangiare! Oddio, "velocità" è una parola grossa... diciamo "speditezza" o, meglio, "determinazione"! Ecco, si: è molto determinata a raggiungere il suo obiettivo, superando con calma qualche ostacolo che incontra. Ed è testarda: se la metto in giardino a pascolare tra l'erba, appena mi accorgo che sta per infilarsi in qualche angolo da cui potrebbe non uscire più, la sposto; ma dopo pochi secondi lei è di nuovo pronta ad avviarsi verso lidi sconosciuti. O forse è solo un po' ottusa... Non saprei... Come adesso, che è sotto la mia scrivania e per non farla allontanare ho disposto alcune scatole di scarpe a mo' di barriera, ma lei ha trovato lo stesso una via di fuga! Forse sono io poco furba... :(
Il punto, comunque, è questo: la tartaruga è la metafora del mio carattere (non della mia vita! Fortunatamente ho una vita un po' più movimentata di Calipso...). Me ne sto beata e tranquilla tra le mie cose: mi piace prendermi il mio tempo, dedicarmi a me stessa e alle persone che amo, lavorare senza farmi prendere dall'ansia delle scadenze da rispettare. Finché non accade "l'imprevisto". E cosa faccio? Mica resto impassibile! Reagisco e con determinazione vado a prendermi ciò che mi spetta! E se sbaglio... vado avanti, perché credo in quello che sto facendo. Sarò anche testarda, ma spesso devo sbattere la testa contro il muro, prima di capire che potrei farmi male! Potrei anche cadere, continuando a dondolare sul guscio per cercare di rigirarmi, ma almeno da quella posizione potrei guardare il problema da un'altra prospettiva e (perché no?) trovare una soluzione. :)

giovedì 12 agosto 2010

Corri in edicola... ma on-line!

Ormai quasi tutte le testate giornalistiche, da quelle di grande rilievo internazionale ai piccoli quotidiani locali, hanno una loro edizione digitale, che molto spesso è più seguita di quella cartacea.
Le versioni elettroniche dei giornali, il più delle volte, sono copie più o meno complete della versione cartacea, talvolta messe on-line con ritardo rispetto all'uscita in edicola. Sempre più spesso, invece, la versione on-line è una testata autonoma rispetto all'omonimo cartaceo (e questo accade soprattutto per i giornali più importanti). Alcune, poi, richiedono la registrazione o l'abbonamento, altre contengono parti gratuite e parti a pagamento, altre ancora offrono la possibilità di accedere ai loro archivi.
La consultazione di un giornale on-line è soltanto il punto di partenza per ulteriori esplorazioni della rete, con link che rimandano ad altre notizie correlate o ad agenzie di stampa. In questo modo ci è offerta la possibilità di avere a disposizione più informazioni a costi ridotti, restringendo il campo di ricerca agli argomenti che più ci interessano e permettendo al lettore di effettuare eventuali approfondimenti con pochi click. Senza contare la possibilità di commentare le notizie attraverso i forum o i dibattiti virtuali messi a disposizione dell'utente.
Gli indirizzi web dei giornali sono facilmente rintracciabili attraverso un qualsiasi motore di ricerca, ma tra una ricerca e l'altra può essere utile fare ricorso alle diverse edicole on-line presenti in rete (siti con vasti elenchi di giornali on-line, italiani ed esteri). Peccato che alcune di queste non siano aggiornate...
Intanto, tra le edicole italiane segnalo: l'edicola sul sito di Internazionale, il settimanale che raccoglie al suo interno il meglio delle notizie provenienti da tutto il mondo; l'edicola di Edigeo, offre link a quotidiani e periodici on-line europei ed extraeuropei, oltre che alle agenzie di stampa e ad altri canali di news; e, infine, l'edicola della Camera dei Deputati, da cui è possibile scaricare in formato pdf la rassegna stampa dei principali quotidiani italiani.
Tra le edicole internazionali la più completa è The World Press (anche se qualche link non è più attivo oppure rimanda ad altri siti che non c'entrano nulla, ma almeno abbiamo una panoramica sui quotidiani diffusi nel mondo raggruppati per Paese e questo è un ottimo input per iniziare una ricerca on-line), seguita da The Paper Boy, dalla grafica piuttosto accattivante.

Buoa lettura! ;)

mercoledì 11 agosto 2010

E-book, questo sconosciuto

Dopo il tanto interesse suscitato dall'arrivo degli e-book in Italia, sembra che adesso si siano calmate le acque e che non se ne parli più. Accolto con curiosità e con sospetto, con entusiasmo ma con qualche riserva, demonizzato dagli intellettuali e agognato dai web-addicted... che cos'è un e-book?
L'e-book è semplicemente un libro in formato elettronico che si può scaricare dalla rete e leggere sul pc o sul portatile, che permette di vivere un'esperienza simile a quella della lettura "tradizionale" sul cartaceo. Con il termine e-book, comunque, si indica sia una pubblicazione su supporto digitale, sia gli strumenti con cui vi si accede (diverso dall'e-publication, con cui si intende un'opera di qualsiasi genere pubblicato in formato digitale). [da G. Maneri, H. Riediger, Internet nel lavoro editoriale, Editrice bibliografica]
Finora i più diffusi sono l'iPad (della Apple) e Kindle (distribuito da Amazon). Non voglio stare qui a descrivere le caratteristiche dell'uno e dell'altro, anche perché in rete si trovano pagine e pagine sull'argomento, in tutte le lingue del mondo, e supportate da accattivanti immagini. (basta andare su wikipedia)
Mi limiterò ad analizzare quelli che per me sono i pro e i contro di questa rivoluzione digitale.
Premesso che sono un po' tradizionalista per natura, tendo a preferire il libro cartaceo: posso sfogliarlo tra le dita, mettere un segnalibro per non perdere il filo... per non parlare dell'odore di un libro appena comprato! Ha un non so che di esotico... E poi entrare in libreria per spulciare tra i nuovi arrivi, riordinare lo scaffale dei libri ormai pieno di polvere: tutti piccoli rituali che ti fanno apprezzare il piacere della lettura.
D'altro canto però, come gli lp sono stati soppiantati dai cd, a loro volta spodestati dagli mp3, ben presto gli e-book la faranno da padrone! Anche una nostalgica come me deve arrendersi all'evidenza dei fatti:
  • la "tavoletta" che fa da supporto a un libro in formato elettronico può contenere anche 200 files ed è leggerissima;
  • il costo di un libro in formato digitale è molto più basso rispetto al cartaceo;
  • addio a intere pile di libri impolverati o zaini pesanti per andare a scuola, perché tutta la nostra biblioteca sarà sempre "a portata di palmo";
  • i libri saranno accessibili a tutti, magari avvicinando anche quelli che sono considerati "lettori deboli", che preferiscono informarsi tramite Internet e che leggono meno di 3 libri l'anno;
  • con il wi-fi possiamo scaricare e-book ovunque ci troviamo;
  • è ecologico, perché non occorre più ricavare la carta dagli alberi.
Inutile dire che il supporto per leggere un e-book costa quanto un laptop, ma non ne ha le stesse funzioni e immagino che vada tenuto sotto carica, altrimenti nel bel mezzo della lettura... ZAC! Si spegne...
Come è successo per gli mp3, inoltre, digitalizzare un libro vorrà dire anche favorirne la diffusione "non autorizzata" (leggi: "pirateria informatica").
E infine, il wi-fi non è ovunque.
Per cominciare a prendere confidenza col mondo degli e-book, potete fare un salto su eBooks.com, una libreria on-line australiana specializzata nel settore tecnico e saggistico. In Italia, la Apogeo (casa editrice attiva nel settore dei libri di argomento informatico e tecnologico) ha varato una collana di e-book in formato PDF. Una preziosa fonte di e-book gratuiti per MS Reader è l'Electronic Text Center della University of Virginia dove si possono trovare centinaia di titoli fuori diritti di ambito letterario, storico e filosofico in lingua inglese. Per quanto riguarda l'editoria indipendente, invece, abbiamo la Alexandria Digital Library, BooksforABuck.com e 1stEbooks.com.

Che dire? Spero che entrambi i formati continuino a coesistere, senza "mangiarsi" a vicenda: c'è spazio per entrambi, no? Il futuro è alle porte e io lo accoglierò a braccia aperte, ma con un libro tra le mani... :)

Anto chi...? ^_^

Chi sei?
In verità non è mai stato il mio forte dire "chi sono", perché preferisco che siano gli altri a liberarmi da questa incombenza. Ma aprire un blog vuol dire anche mettersi in discussione, per cui... tant'è...
Mi chiamo Antonella, ho trent'anni e credo che questa sarà la mia età per i prossimi 10 anni! Sono laureata in Scienze Politiche, sono iscritta alla LS in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo e come tutti quelli della mia generazione ho smesso di credere nella favola che ci raccontavano da bambini. Macché principe azzurro! Mi riferisco al cosiddetto "posto fisso".
Mi ritengo una persona sportiva: infatti pratico running da un anno e mezzo, tra un infortunio e l'altro...
Man mano che scriverò, comunque, potrete scoprire qualcosa di più sui miei interessi.

Cosa fai?
Attualmente mi sto godendo la pausa estiva, per cui passo molto tempo al pc, faccio le ore piccole e dedico molto tempo a me stessa (parlando "potabile" significa che sto oziando alla grande!).

Perché questo blog?
Ovvero: perché inquinare il web con l'ennesimo blog che poi verrà abbandonato a se stesso?
Innanzitutto spero di poter aggiornare spesso questa pagina, che per me sarà una sorta di diario virtuale utile a mettere in ordine i miei pensieri. Ho sempre avvertito la necessità di scrivere: quando rileggo i miei pensieri, tutto sembra più chiaro (o quasi). Prima lo facevo su carta, poi è arrivato internet. Per un po' di tempo ho avuto la possibilità di rendere pubblico quello che mi passava per la testa tramite Windows Live Spaces, fermo ormai al novembre 2007. Poi è arrivato Facebook, che con i suoi giochini, il proprio stato da esprimere in pochi caratteri e il tasto "mi piace" ci ha impigrito un po' tutti! (Aprirei una breve parentesi sull'uso del "mi piace". Diciamoci la verità: lo usiamo quando non sappiamo proprio come commentare lo status del contatto di turno, come a dire "Ok, sono d'accordo con quello che hai scritto, ma mi pesa spendere un minuto per esprimere la mia opinione! Ti dico che mi piace e ti faccio contento!"... No-no: non ci siamo! D'ora in poi farò finta che questo tasto non esista!)
Il mio intento sarà quello di addentrarmi nei meandri di Bloggerlandia, conoscendo innanzitutto gli altri blogger, perché quello che mi interessa di più è confrontarmi con gli altri e conoscere le loro idee.
Contemporaneamente, il blog è mio e lo gestisco io! Quindi lo sfrutterò a mio uso e consumo: non sarà incentrato su un solo argomento, ma spazierà dall'attualità alla mia sfera personale.

Citazione preferita?
"La coerenza è l'ultimo rifugio delle persone prive di immaginazione"
O. Wilde